Il Sud-est del Madagascar paga ancora il prezzo dei cicloni degli inizi del 2022. Nelle zone intorno a Manakara, situata sulla costa, che è anche il capolinea della mitica linea ferroviaria FCE, Fianarantsoa-Costa Estracconta Francesco Di Fiore, che è di nuovo in missione da qualche giorno in territorio malgascio, i contadini sono in estrema difficoltà. “Siamo passati a salutare suor Brigitte, che conosciamo da tempo, qui dove abbiamo iniziato la nostra attività con l’associazione anni fa – spiega Francesco – e abbiamo trovato una situazione pesantissima: ai 3-4 tifoni di gennaio e febbraio sono poi seguiti periodi di fortissima siccità, tutto questo ha distrutto le coltivazioni di cui vivono queste persone, come gli alberi di garofano, poi ananas, i litchi, la curcuma, lo zenzero, la magnoca…”. Ci vorranno tre o quattro anni per rimettere in piedi la produzione e qui le spezie sono una fonte di vita perché vengono vendute per vari usi, come gli olii essenziali. Francesco e il volontario Maurizio Milani erano giunti in questa zona, prima di andare alla vera meta, Fianarantsoa, proprio per prendere le spezie, ma quando si sono resi conto della gravità della situazione, hanno deciso di comprare 2 tonnellate e mezzo di riso, circa 50 sacchi da 50 chili, che hanno distribuito alle famiglie contadine. “Sono accorsi in massa, qualcuno sarà anche rimasto senza – dice Francesco – ma intanto abbiamo tamponato la situazione, la gente è alla fame, suor Brigitte, che lavora in ospedale, mi ha raccontato che in questo periodo  molte persone che, pur di mangiare qualcosa, si nutrivano delle radici di piante, poi sono morte perché risultate tossiche e letali”.  “Abbiamo ricevuto molti ringraziamenti  – prosegue Francesco – e vorrei girarli a tutti coloro che in qualche modo contribuiscono ai progetti e all’attività dell’associazione”.