Il sostegno a distanza è speciale perchè…

Il sostegno a distanza è speciale perchè…

Ci consente di aiutare un bambino senza sradicarlo dal proprio ambiente famigliare .
Ci fa conoscere i problemi della povertà e le realtà dei Paesi Emergenti.
Ci chiama ad essere protagonisti attivi del gesto solidale e a impegnarci in prima persona.
Ci stimola ad un nuovo atteggiamento critico verso il consumismo e attento agli sprechi
diventa apertura all’altro, attenzione ai suoi bisogni, condivisione in spirito di totale gratuità.

Sostegno all’infanzia in Madagascar

L’Associazione Zanantsika ( in lingua malgascia “i nostri figli”) opera in 13 villaggi della tribù Antaimoro (abitanti del fiume) e in 4 villaggi della tribù Tanala (abitanti della foresta) nel Sud-Est del Madagascar.
Sono aiutati bambini che non frequentano la scuola per le difficoltà economiche delle loro famiglie o perché nel luogo dove risiedono non vi era sino ad allora alcuna scuola.
Si desidera evitare un rapporto di puro assistenzialismo e tutti i progetti di intervento (istruzione, alimentazione e salute) comportano una partecipazione del 25% da parte delle famiglie malgascie.
Il denaro non viene consegnato ai genitori dei bambini ma gestito dall’Associazione.
Il programma alimentare li coinvolge direttamente in quanto essi si organizzano in corvée per cucinare il riso e distribuire i pasti all’interno delle scuole.
I genitori inoltre costruiscono le scuole provvisorie e le abitazioni per gli insegnanti.
Theodille Bao è originaria del territorio, conosce la cultura e i problemi della regione e l’Associazione attua i programmi con la partecipazione della popolazione locale.
Gli aiuti finanziari dei benefattori sono prima depositati presso la filiale Vicentina della Banca Etica e successivamente trasferiti in Madagascar presso la filiale Bank of Africa di Manakara.
Il rinnovo della quota annuale di 60 euro si effettua nel mese di Settembre.
Il sostenitore ogni anno verso Settembre riceve una foto dello scolaro/a, la pagella e un breve scritto da parte degli scolari in grado di scrivere.
Ad Altavilla Vicentina e a Longare (VI) si tiene una riunione annualecon gli aderenti che vengono informati delle attività dell’Associazione e della gestione dei contributi ricevuti.
Un sostenitore italiano versa un contributo di 60 euro all’anno per aiutare un bambino.

Questa somma serve:

  • A coprire il 75% delle spese scolastiche ( il 25% è a carico dei genitori).
  • Per pagare gli stipendi degli insegnanti.
  • Per la costruzione di edifici scolastici.
  • Per l’integrazione alimentare di tutti gli scolari da Febbraio a Maggio quando i cicloni investono  la regione distruggendo i raccolti.
  • Per l’attuazione dei corsi di taglio e cucito, agricoltura e allevamento.
  • Per l’assistenza sanitaria ai bambini bisognosi di cure mediche.

Il sostegno: domande e risposte

Cosa significa sostenere un bambino a distanza ?
Vuol dire dare la possibilità ad un bambino di frequentare una scuola, usufruire di un’aiuto alimentare nei mesi di difficoltà e di ricevere assistenza sanitaria in caso di bisogno.Questa forma di solidarietà permette di aiutare un soggetto senza che questi debba abbandonare la propria famiglia e il contesto sociale in cui è cresciuto. Non si tratta solo di un aiuto economico, ma richiede anche un coinvolgimento attivo: una responsabilizzazione del sostenitore e l’assunzione di un diverso stile di vita coerente con i valori di solidarietà. Per questo viene richiesto un impegno morale e non giuridico.

Chi è il nostro sostenitore?

In genere è una persona o una famiglia, ma sono diffuse anche adozioni a distanza fatte da gruppi di amici, da scuole, da associazioni, da colleghi di lavoro. Oltre al senso di solidarietà, in particolare verso i bambini, si possono aggiungere altre e diverse motivazioni: lo scopo educativo verso i propri figli o nell’ambito scolastico; la simpatia o il sostegno a un determinato popolo o paese; il volersi impegnare concretamente a favore di certe classi sociali a rischio come: donne, orfani, handicappati; il ricordo di una persona cara scomparsa o come regalo per un matrimonio o un anniversario invece delle spese per fiori, pranzi o per oggetti di circostanza .
La Scuola è interessata ai progetti di adozione a distanza, questa esperienza per la sua concretezza e per il fatto che in genere si rivolge alla problematica dell’infanzia è facilmente utilizzabile nella didattica interculturale.Possono essere coinvolte singole classi di scuole pubbliche e private, scuole d’infanzia. Quando l’adozione a distanza è a favore di una scuola tra le due istituzioni si possono sviluppare forme di gemellaggio .

Come si inizia un’adozione ?

La famiglia o la persona che decide di iniziare questo legame di sostegno informa l’associazione Zanantsika della sua disponibilità e comunica i suoi dati per poter essere contattata in seguito.
Verrà spedita una lettera di inizio adozione nella quale troverà una foto del soggetto abbinato e un foglio informativo nel quale è spiegato in dettaglio la forma di sostegno . A quel punto potrà eseguire il versamento annuale di 60 euro seguendo le istruzioni riportate.

Quando si versa la quota di rinnovo annuale ?

Si versa ogni anno nel mese di Settembre all’inizio di ogni anno scolastico.
Viene inviato all’inizio dell’adozione il foglio che spiega come e quando effettuare il versamento. L’associazione anticipa le quote dei ritardatari ai quali dopo tre mesi viene ricordato per mezzo lettera il versamento ancora da effettuare. Non vengono inviati ulteriri solleciti ma l’anno successivo sono riassegnati a nuovi aderenti italiani gli scolari rimasti senza copertura economica.

Per quanto tempo prosegue il sostegno?

Ogni sostenitore decide liberamente per quanto tempo donare il suo aiuto.
Naturalmente è preferibile impegnarsi il periodo necessario a far completare allo scolaro la scuola elementare. Vi sono bambini che non hanno attitudine per lo studio e che dopo aver ottenuto la licenza elementare non proseguono ed altri che continuano la scuola media se essa non è situata troppo lontano dal villaggio. Vi sono infine scolari che in seguito desidereranno frequentare il liceo a 80 km di distanza.

Qual è il contributo annuale qualora lo scolaro inizi la scuola media?

Anche per la scuola media il contributo rimane invariato; dopo la scuola media lo studente che desidera proseguire gli studi presso un istituto superiore, ha necessità di trasferirsi nella città di Manakara che dista 80 km. In questo caso il contributo annuale è di 120 Euro.

Chi è il referente locale?

Il referente locale è un membro dell’associazione Zanantsika, conosce la realtà e le necessità del territorio e segnala i casi da aiutare, raccoglie e invia le informazioni sugli adottati e sulla situazione sociale, distribuisce gli aiuti economici secondo gli accordi presi, controlla il positivo e utile svolgimento dell’adozione. Periodicamente i responsabili dell’associazione si recano nei luoghi del progetto per verifiche e per promuovere l’attuazione di nuovi progetti.

Come nasce un progetto di sostegno a distanza?

Si costruisce a partire dalla richiesta di aiuto che perviene dai rappresentanti di un villaggio, e dalla popolazione locale.; persone che i responsabili dell’associazione Zanantsika spesso già conoscono.
Occorre comunque una o più visite in loco per elaborare nel dettaglio come finalizzare il progetto, come intervenire e i mezzi economici necessari. Viene individuata la persona della comunità che rappresenta i genitori degli scolari e che dovrà collaborare con l’associazione.

Come avviene la scelta della persona da sostenere?

Viene fatta dal referente locale in base ai criteri generali previsti nel progetto e alla sua esperienza nella realtà locale e comunque tenendo in considerazioni le richieste del donatore.
E’ un compito difficile dato che innumerevoli sono le situazioni di bisogno e c’è la consapevolezza di intervenire in modo determinante sul futuro delle persone. Comunque chi viene aiutato è una ricchezza per la sua comunità sia perché il sostegno in genere si estende anche alla sua famiglia.
La scelta delle persone da sostenere non è definitiva: il referente verifica che l’aiuto sia utilizzato come strumento di crescita secondo le finalità del progetto e se la persona aiutata rifiuta di impegnarsi e si adagia sulla sua situazione di “assistito”, dopo adeguate sollecitazioni, può decidere di sostituirla con un’altra persona altrettanto bisognosa di aiuto.

Quali notizie del bambino sono inviate al sostenitore ?

All’inizio dell’ adozione è inviata una scheda con i dati principali sui componenti del nucleo famigliare.
Possono arrivare comunicazioni e aggiornamenti sul bambino da parte dell’associazione. Possono arrivare in ritardo, per le cause più diverse: ritardi postali o problemi logistici. Le undici scuole dell’associazione e le altre cattoliche sono molto distanti tra loro e non è sempre facile richiedere in tempo i dati mancanti. Spesso le comunicazioni possono sembrare troppo brevi o ripetitive. Ma occorre ricordare che si tratta di bambini in condizioni difficili, che faticano a frequentare una scuola, che vivono in abitazioni dove non vi sono tavoli e sedie e in Paesi dove non c’è cultura scritta, quindi non sono abituati a scrivere lettere.

Corrispondenza del bambino al sostenitore

Viene gestita dall’associazione .Consiste in una letterina annuale di auguri che viene recapitata al sostenitore nel periodo natalizio. Questa letterina è dettata agli scolari in grado di scrivere e questo è possibile il secondo anno di scuola. L’insegnante scrive alla lavagna la frase in malgascio e la traduzione italiana e i bambini ricopiano il tutto su un foglio.

Corrispondenza del sostenitore al bambino in sostegno

L’associazione chiede ai sostenitori che desiderano scrivere al bambino e alla sua famiglia di preparare scritti brevi, l’ideale è scrivere su una cartolina illustrata che l’associazione si incarica di far giungere tradotta allo scolaro.

Si possono mandare dei regali?

Si possono inviare dei doni e dei contributi extra che però non saranno consegnati al singolo scolaro ma messi a disposizione di tutti i bambini della sua classe, questo per non creare disparità.
Sarà poi data notizia al sostenitore di come sarà stato impiegato il contributo. I doni materiali devono preferibilmente essere di piccole dimensioni e non troppo pesanti in modo da poter essere portati in valigia da viaggiatori dell’associazione.Sono indicati colori a matita e giocattoli leggeri e di piccole dimensioni, le costruzioni e mattoncini lego sono molto importanti per le scuole materne. Causa il costo di trasporto o l’ingombro spesso è preferibile donare un contributo economico e far acquistare in Madagascar il prodotto che si desidera donare .Tutto il materiale raccolto viene consegnato all’associazione che farà in modo di farlo pervenire alla classe e scuola in questione.
Solo nel caso il bambino adottato abbia necessità particolari di salute od altro problema sarà consentito il dono individuale.

Cosa vuol dire per un bambino poter beneficiare di questo sostegno e quanto è importante che l’impegno venga mantenuto nel tempo?

Molte persone sottovalutano l’importanza del loro contributo e sembra loro di far poco.Invece questo aiuto è una cosa grandissima per ogni bambino aiutato.
Questo contributo di 60 euro annuale è l’unica chance che viene loro offerta per gettare le basi di un futuro migliore,uscire dal ghetto dell’analfabetismo e ricevere assistenza sanitaria in caso di bisogno.
Anche se non vi chiediamo un impegno preciso per poter dare a tutti voi la possibilità di contribuire, naturalmente l’impegno nel tempo è fondamentale, sia per poter garantire al bambino un reale percorso di sviluppo, sia perché il sostenitore possa partecipare di un rapporto, con il bambino e con i nostri operatori, e perché seguendo l’andamento del progetto attraverso le comunicazioni periodiche possa vederlo crescere e ampliarsi.

Chi gestisce l’aiuto economico?

L’aiuto viene gestito e controllato sul territorio dall’associazione Zanantsika.
I contributi ricevuti in Italia sono dapprima depositati presso la Banca Etica agenzia di Vicenza e successivamente trasferiti in una banca in Madagascar.Sono poi prelevati da membri malgasci dell’associazione al momento della necessità.
Non vengono consegnati alla famiglia del bambino ma versati direttamente alle autorità scolastiche.

Come viene spiegato ai bambini da dove arrivano i contributi che li aiutano a vivere meglio?

Per il bambino e per la sua famiglia sapere che c’è qualcuno lontano che non li conosce ma che li aiuta è fonte di grandissima gratitudine.
L’associazione stimola i sostenitori a mandare al bambino e alla sua famiglia una loro foto perché essi devono avere sempre presente che l’aiuto non viene dall’associazione ma da persone italiane che sono con loro solidali. Per loro è un grande onore ricevere una vostra foto e la mettono in bella mostra nella loro casa.

Che insuccessi comporta questo tipo di adozione ?

Gli insuccessi sono le percentuali elevate di abbandoni scolastici e bocciature
Mediamente su cento scolari, il 70% viene promosso, il 20% è bocciato e il restante 10% si ritira dagli studi.

Quali sono le cause più frequenti di questi insuccessi ?

L’adozione è attuata in un contesto ambientale difficile.
Molti genitori sono analfabeti e non comprendono l’importanza dell’istruzione e sovente accade che il bambino non frequenti la scuola nei periodi in cui la famiglia ha bisogno di lui nei lavori dei campi o per accudire ai fratellini. Altro problema è la distanza che separa la scuola dall’abitazione che comporta uno sforzo eccessivo per i bambini troppo piccoli. Altro motivo è il numero eccessivo di scolari in ogni classe, per cui l’insegnante non ha la possibilità di seguire attentamente gli scolari che faticano a seguire il programma. Malattie quali malaria, otiti, bronchiti e gli stati dolorifici dovuti a gravi carie sono una diffusa causa di assenza da scuola per lunghi periodi da parte di tanti scolari. Inoltre il trasferimento della famiglia in un altro villaggio dove non è presente una scuola Zanantsika comporta l’interruzione dell’aiuto. L’istruzione in Madagascar è obbligatoria per legge, ma questa non viene applicata e nessuna autorità locale interviene per stimolare la famiglia a mandare a scuola i bambini.

Cosa succede se lo scolaro che aiuto abbandona la scuola ?

In questo caso esso viene sostituito con un nuovo scolaro già presente a scuola ma non ancora assegnato.
In previsione di questa eventualità, l’Associazione aumenta del 10% il numero di scolari Zanantsika per poter sostituire immediatamente i ritirati.

Si può fare visita a questi bambini ?

Si, è possibile visitare i bambini in adozione.
Sempre più amici e benefattori della nostra Associazione desiderano recarsi in Madagascar per conoscere il paese nel quale hanno un legame di solidarietà. Zanantsika incoraggia queste visite che permettono di conoscere il bambino in adozione, di visitare le scuole dell’Associazione e avere una conoscenza diretta della realtà locale.
I visitatori devono mantenere un comportamento etico: non si portano doni individuali o denaro per la famiglia del bambino. Se si desidera dare un contributo economico, questo dovrà essere di utilità a tutta la scuola. Dovete essere da loro apprezzati per quello che siete, per la vostra umanità, la vostra solidarietà e non per le cose o i soldi che possono ottenere da voi.

Integrazione alimentare

Viene attuata ogni anno da Marzo a Maggio quando le frequenti precipitazioni causate dal passaggio dei cicloni provocano alluvioni che compromettono la raccolta del riso.
In quel periodo la popolazione soffre una penuria alimentare e tanti bambini ogni giorno non mangiano a sufficienza.
L’Associazione destina una grande parte delle sue risorse economiche per l’aquisto di riso e fagioli e organizza in tutte le scuole, un servizio di mensa scolastica che distribuisce ad ogni scolaro tre pasti e due merende ogni settimana.
I genitori degli scolari fanno i turni per cucinare il cibo e distribuire le porzioni di riso e fagioli all’interno delle scuole.
Usufruiscono di questo servizio oltre quattromila scolari ogni anno, la maggioranza dei quali non fanno parte del sostegno scolastico Zanantsika.
Il contributo di 6 euro permette di distribuire nel periodo critico 36 pasti e 24 merende ad ogni scolaro.

Agricoltura e allevamento e piantumazione intensiva alberi ravinala

Nella regione la vegetazione cresce rigogliosa in vicinanza dei corsi d’acqua, ma i terreni più lontani dall’acqua si stanno riducendo sempre più a terreni da pascolo e le colline circostanti, che qualche decennio fa erano ricoperte di piante ora appaiono brulle.
I terreni sui quali sono state costruite le scuole dell’Associazione erano ridotti a prateria ma da qualche anno stanno crescendo nuovamente le piante.
Sui terreni attorno alle dieci scuole stanno crescendo vari tipi di alberi da frutta come cocchi, lecci, Papaie,Garofani, ecc.
L’associazione ha iniziato nel 2008 la piantumazione intensiva della pianta ravinala sui terreni di tutte le scuole zanantsika.
Tra qualche anno le nostre scuole saranno circondate da tante piante ravinala e altri alberi da frutta.
Un altro programma dell’associazione è la coltivazione intensiva del voanjobory un legume locale che ha pressappoco le proprietà del fagiolo ed è ricco in aminoacidi.
La coltivazione è iniziata nel dicembre 2008 nei terreni circostanti le scuole e il raccolto sarà utilizzato per integrare la dieta degli scolari nei periodi di penuria alimentare.
Un dipendente dell’Associazione ha frequentato nella città di Fianarantsoa un corso di agricoltura ed allevamento ed ora è occupato a tempo pieno in questo settore. Si reca frequentemente nelle varie località e coordina con i genitori degli alunni e gli insegnanti i lavori necessari da svolgere.
Nel programma scolastico vi è l’attività di giardinaggio che insegna agli scolari la coltivazione di prodotti solitamente estranei alla loro dieta abituale.

Perché è importante costruire un pozzo?

In Africa la maggioranza dei decessi sono legati all’uso di acque contaminate, l’assenza di acqua potabile è una delle cause principali del circolo vizioso di fame, malattia e povertà.
Le campagne di sensibilizazione all’uso di acqua pulita hanno convinto la popolazione locale a preferire l’acqua di pozzo a quella del fiume.
Nella maggior parte dei villaggi dove si trovano le scuole dell’associazione si fa uso di acqua proveniente dal fiume, questo per mancanza di pozzi.
Desideriamo avviare il programma per la costruzione di pozzi d’acqua presso le nostre scuole. Il primo pozzo verrà costruito presso la scuola di Ambinany, un villaggio di pescatori, grazie al contributo di un privato. Gli abitanti del villaggio e gli scolari della scuola avranno così la possibilità di ottenere acqua pulita e questo migliorerà sensibilmente la loro qualità di vita.
Seguirà la costruzione di un secondo pozzo nel villaggio di Andotsy.

Assistenza sanitaria

Medicina scolastica
Dispensario sanitario di Ambalabe
Sostegno continuativo ai bambini disabili e cure specialistiche
Assistenza economica a tutti gli scolari Zanantsika per visite e ricoveri ospedalieri.

Medicina scolastica

Finalmente si è potuto realizzare un’obbietivo da tempo desiderato; dare la possibilità agli scolari delle scuole Zanantsika di essere visitati una volta all’anno da un medico.
Questa esigenza è motivata dalla percentuale di mortalità infantile ancora elevata in queste regioni.
Questo programma è iniziato grazie alla disponibilità di due medici di base di Sovizzo, Aloisi Maddalena, Rigoni Lorenzo e all’ostetrica Silvia Battistin dell’ospedale di Arzignano.
Nel novembre 2006 essi sono partiti dall’Italia dopo aver ricevuto consigli specifici dal dottor Pellizzer Giampietro, medico del reparto di malattie infettive dell’ospedale di Vicenza che ha messo a loro disposizione la sua esperienza maturata in diversi anni di servizio di volontariato medico in Tanzania.
Sono coinvolti dieci villaggi dove sono presenti le scuole Epriza gestite dall’ass, Zanantsika:
Sono stati visitati 520 bambini l’80 % dei quali di étà compresa tra i 4 e i 12 anni. Il restante 20% diviso tra i bambini di étà inferiore ai 4 anni e superiore ai 12 anni.
Le patologie maggiormente individuate sono state:
gravi problemi di carie e gengiviti riscontrati nell’80% degli scolari visitati. Parassitosi cutanee nel 70% degli scolari visitati, affezioni respiratorie quali bronchite e asma, otiti purulente e perforate, micosi, malaria, patologie oculari, scabbia.
Queste patologie, riscontrate in numerosi scolari, sono una causa importante di assenza dalla scuola.
Ringraziamo di cuore Maddalena, Silvia e Lorenzo che hanno avviato questo importante programma di prevenzione che coinvolgerà oltre 1000 scolari.

Centro Medico

Servirà a prestar le prime cure d’urgenza per infortuni , malaria, gravi disidratazioni.
Nei suoi locali si potrà svolgere la medicina scolastica delle scuole vicine.
Le donne potranno partorire in un ambiente igienico e ricevere adeguata assistenza post partum.
La costruzione dell’edifico è terminata e successivamente sarà realizzato il pozzo e il serbatoio sopraelevato per portare acqua al dispensario e alla vicina scuola. Verranno installati panelli solari per dare energia elettrica e infine i locali interni saranno arredati delle attrezzature necessarie per una sala parto, l’ambulatorio medico e la sala di accoglienza e distribuzione farmaci ai pazienti.
Infine si assumerà una ostetrica e un’infermiera a tempo pieno mentre si avrà la presenza di un
medico a giorni stabiliti.

Sostegno a bambini disabili e visite specialistiche.

L’associazione in Madagascar sostiene diversi casi di bambini bisognosi di essere trasportati in centri lontani per visite specialistiche. Inoltre eroga una somma mensile per aiutare le famiglie che hanno bambini disabili.

Assistenza economica a tutti gli scolari per la salute

L’associazione sostiene il 75% delle spese degli scolari che si rivolgono alla vicina struttura ospedaliera per visite, ricoveri ospedalieri e per l’acquisto di medicinali.
Nelle scuole EPRIZA ( écoles privées Zanantsika) gestite dalla nostra Associazione, si attua un programma di medicina scolastica con la collaborazione di medici italiani.
L’Associazione finanzia il 75% delle spese sanitarie dei bambini che necessitano di cure mediche.
Il programma di igiene orale avviato da Marta ghiotto nel Dicembre 2007 coinvolge tutti gli scolari zanantsika. Si insegna l’importanza dell’igiene orale e l’uso dello spazzolino.
Ogni anno viene consegnato ad ogni scolaro uno spazzolino nuovo proveniente dall’Italia in quanto gli spazzolini provenienti dalla cina a basso costo sono di pessima fattura e perdono le setole dopo poco.

Casa famiglia

Francesca Zaro ha dedicato le sue energie per sostenere questo progetto dopo esser tornata dal viaggio in Madagascar in Dicembre 08 e aver riflettuto sulla condizione di giovani donne e bambini che vivono momentanee situazioni di disagio in famiglia o nella loro comunità.
Col suo entusiasmo ha coinvolto i suoi amici Sonia e Francesco ed insieme hanno stanziato gran parte dei contributi necessari per la sua costruzione.
La casa famiglia accoglierà soggetti per i quali è utile avere un distacco provvisorio dalla famiglia o che non hanno dove alloggiare.
Sarà una casa in legno costituita da quattro stanze col soggiorno e che potrà ospitare otto persone nel quartiere di Ambalabé a Vohimasina.

Turismo con Zanantsika

Sempre più amici dell’Associazione o turisti desiderano visitare questo Paese,
non soffermandosi solamente alle attrattive naturalistiche dell’Isola, ma ricercando un contatto umano con le persone che abitano quei luoghi.
Il territorio in cui lavora Zanantsika si presta per un’esperienza di questo genere in quanto la zona è esclusa dai classici itinerari turistici, sia per le strade difficili da percorrere durante la stagione delle piogge sia per la mancanza di adeguati mezzi di trasporto, infatti solo poche e inaffidabili vetture fanno servizio di taxi collettivo.
Si ha la possibilità di conoscere usi e costumi della popolazione e di poter instaurare con le persone un rapporto di simpatia pur non conoscendone la lingua.
Non essendoci locande e ristoranti in cui pernottare, l’Associazione ha predisposto una struttura d’accoglienza semplice ma confortevole. Il personale dell’Associazione si occuperà del vitto e dell’alloggio e dell’organizzazione delle escursioni.
Si è alloggiati in un bungalow di legno costituito da due stanze da letto ,un soggiorno, una piccola cucina e servizi igienici.
Vitto: viene preparato e servito da personale del Zanantsika, la cucina prevede cibo malgascio.
Il territorio, dalla lussureggiante vegetazione, è attraversato da numerosi corsi d’acqua.
E’ possibile effettuare escursioni in piroga scendendo lungo il fiume sino ad arrivare ai villaggi sul mare, oppure raggiungere a piedi le zone di foresta abitate dai lemuri. ( vai alla pagina villaggi e vedi foto Ambinany e Amparibé )
Durante il periodo scolastico si possono visitare le scuole dell’Associazione e i turisti italiani che hanno un legame di sostegno possono conoscere il bambino o la bambina che stanno aiutando.
Si possono accogliere 8 persone contemporaneamente.
Il turismo diventa così un mezzo di finanziamento per le scuole dell’Associazione Zanantsika.
Prima della partenza dall’Italia è previsto un incontro preparatorio durante il quale si ricevono informazioni sui principi del Turismo Responsabile, sul Paese, sulla cultura locale, sul servizio logistico che l’Associazione è in grado di offrire e sui costi del soggiorno.
Vengono stabiliti insieme l’itinerario, i tempi e le modalità del viaggio.

Turismo Responsabile.

La nostra Associazione adotta i criteri del turismo responsabile pertanto i viaggiatori sono tenuti ad avere sul territorio un comportamento rispettoso della cultura e dell’ambiente locale.
Il turismo responsabile consiste in un nuovo modo di viaggiare la cui caratteristica fondamentale è quella della consapevolezza delle proprie azioni e delle conseguenze che possono provocare in società così diverse dalle nostre, sia a livello socio-culturale, ambientale ed economico. Esso si fonda su un codice etico e di comportamento che fa sì che il viaggio risulti un percorso accuratamente studiato da persone che conoscono bene il luogo di destinazione e che non guideranno il viaggiatore verso il solito circuito turistico ma verso la conoscenza di una realtà sociale specifica. Il gruppo sceglierà quei servizi che potranno finanziare le piccole comunità di accoglienza evitando accuratamente servizi e strutture legate alla grande industria turistica.

Artigianato malgascio

Il settore dell’artigianato è molto sviluppato e diversificato e la qualità dei prodotti ha permesso una diffusione commerciale in europa e negli stati uniti.
I generi più venduti sono le sculture in legno, i prodotti di rafia e i tessuti ricamati a mano.
L’associazione Zanantsika finanzia le proprie attività anche con la vendita di materiale proveniente dal Madagascar che arriva in Italia.
Le borse e borsette in rafia sono l’articolo che va per la maggiore nelle bancarelle che facciamo da Aprile a Settembre e che ci portano un inportante introito economico.Altri prodotti molto apprezzati sono i portaoggetti modellati in corna di zebù, i tessuti ricamati, gli insetti racchiusi in resina acrilica, i batik e papiers anteimoro. Sono richieste le bomboniere per battesimi, cresime e matrimoni.
Un articolo molto importante ed eclusivo dell’associazione sono le collane e braccialetti prodotti dai semi di una pianta probabilmente importata dal Brasile che cresce raccolti sul territorio dove sono le scuole dell’associazione. I semi vengono chiamati voanbonaran-bazaha ( semi degli stranieri) ma noi li abbiamo ribattezzati voafo ( pronuncia vùafù ) che significa seme del cuore per la loro forma. Per diversi anni le confezionava solamente Odille, da qualche tempo si sono aggiunte altre amiche dell’associazione visto la grande richiesta alle bancarelle.

Costruzione Scuola Media

Costruzione Scuola Media

 

Alla fine del 2011 è stata inaugurata la prima scuola media Zanantsika, l’edificio di quattro aule in muratura accoglie 95 studenti provenienti dalle scuole elementari dei villaggi dell’associazione Zanantsika.
Le lezioni sono gestite da quattro insegnanti. Una delle aule servirà da biblioteca, all’interno ci sono già dei libri di cultura generale in lingua Francese. Nel settembre del 2012 inizia la costruzione del secondo edificio, anche questo formato da quattro aule, l’opera sarà  finita per il nuovo anno. Il Progetto Valentina ha contribuito in maniera importante alla costruzione dei due edifici.

Aula
Biblioteca
Scuola Media
Madagascar: Anna e Maurizio visitano i bambini

Madagascar: Anna e Maurizio visitano i bambini

Madagascar: Anna e Maurizio visitano i bambini

 

Magadascar: Visita di Anna e Maurizio

Maurizio Gioco ed io, Anna Cinì,

rispettivamente educatore professionista e logopedista del servizio di NPI (Neuropsichiatria Infantile)dell’Ulss 20 di Verona, abbiamo avuto la possibilità di stare in Madagascar nel territorio dove opera l’Associazione Zanantsika, dal 28 ottobre al 15 novembre 2013.

Maurizio, infatti, conosce da tempo Francesco, dell’Associazione Progetto Valentina, che sostiene da qualche anno Zanantsika nei progetti di scolarizzazione,assistenza sanitaria e alimentare, il quale gli ha proposto una collaborazione all’interno di un progetto di aiuto, a bambini con problemi di autismo,ritardo mentale, disturbo dell’apprendimento e altre patologie riguardanti l’ambito della neuropsichiatria infantile. Durante questo breve, ma molto intenso periodo, abbiamo avuto la possibilità di visitare circa 100 bambini, per la maggior parte frequentanti le scuole di Odille ma anche provenienti da altre scuole o addirittura non frequentanti alcuna scuola, grazie ad un precedente passaparola e a riunioni fatte prima del nostro arrivo nei vari villaggi; durante questi primi contatti erano state illustrate a insegnanti e genitori,le problematiche e la tipologia di bambini che avrebbero potuto usufruire del nostro servizio.

Magadascar: Visita di Anna e Maurizio

La più frequente patologia segnalataci, soprattutto dagli insegnanti e che effettivamente abbiamo riscontrato in molti casi dopo le nostre valutazioni-osservazioni, è stata la “difficoltà nell’apprendimento scolastico”, che non vuol dire patologia: infatti solo una piccola percentuale di questi bambini ha una patologia che trova la sua collocazione in “dislessia”, “disortografia” e “discalculia” (o più in generale “Disturbo degli apprendimenti scolastici”), ossia una incapacità di riconoscere correttamente le lettere, di saperle scrivere e di saper fare correttamente i calcoli matematici. Abbiamo invece, più semplicemente trovato delle difficoltà legate spesso ai metodi pedagogici utilizzati per insegnare le materie scolastiche (ad es.: lo stesso metodo di insegnamento non va sempre bene per tutti i bambini; la ripetizione orale non favorisce l’apprendimento di quei bambini che possono avere delle difficoltà attentive; l’essere messo in fondo alla classe non aiuta un bambino che già fa fatica a seguire l’insegnante ecc…) . Inoltre, ci siamo spesso trovati di fronte a bambini che avevano sì delle reali difficoltà ma parlando poi con loro e/o con i familiari, abbiamo ricondotto tali difficoltà non tanto a delle problematiche cognitive ma bensì a condizioni mediche ( forte malnutrizione,febbri, malaria, infezioni, bronchiti ecc) o a stili di vita non certo favorevoli il normale apprendimento scolastico (spesso i bambini rimangono a casa da scuola per accudire i fratelli minori; devono fare parecchi chilometri a piedi per poter raggiungere la scuola; prima di andare a scuola devono assolvere a piccoli lavori domestici). Rispetto a tali difficoltà abbiamo cercato di analizzare insieme agli insegnanti quali metodi pedagogici possono essere più appropriati, nonché, laddove possibile, abbiamo cercato di ragionare con i genitori sul come aiutare questi bambini anche all’interno dell’ambiente familiare (per altro spesso molto disponibile e preoccupato del futuro dei figli); nei casi di patologia, abbiamo dato dei semplici strumenti operatavi agli insegnati al fine di “riabilitare” le funzioni cognitive di apprendimento di tali bambini.Una certa percentuale di bambini visti, presentava un ritardo mentale medio-grave causato da : encefaliti, traumi da parto (es.. paralisi cerebrali/emiparesi), febbri e malaria o a causa di crisi epilettiche (raramente curate nel modo adeguato) o sindromi genetiche varie (in particolare molto diffusa è la Sindrome di Down). Rispetto a questi bambini stiamo pensando a dei programmi di reinserimento scolastico (alta è la percentuale di abbandono scolastico e tanti non sono nemmeno mai andati a scuola), a dei programmi di cura più strettamente medici e poi in un futuro sarebbe bello poter formare degli insegnanti e dei riabilitatori esperti in tali patologie.Un’altra percentuale di bambini visti, presentava una sordità lieve-media a causa di otiti purulenti molto frequenti, soprattutto nei primi 3 anni di vita dei bambini, e curate in modo non sempre tempestivo e adeguato, il cui esito è solitamente un ritardo di linguaggio medio-grave, un ritardo nella comprensione del linguaggio e delle situazioni, e ovviamente una sordità con varia entità.In piccola percentuale, ma forse perché si tratta di patologie più difficili da raggiungere e spesso per cultura nascoste, abbiamo trovato dei ragazzini affetti da psicosi infantile e due bambine con disturbo dello spettro Autistico. Per quanto riguarda le psicosi, in mancanza di psicologi/psichiatri, all’interno del villaggio, abbiamo dato alcuni insegnamenti di base agli insegnanti o ai genitori referenti; per quanto riguarda il Disturbo Autistico, abbiamo dato alcune attività da fare ai genitori in modo da prevenire attacchi di rabbia e in modo da favorire le autonomie quanto più possibile.Inoltre abbiamo segnalato agli insegnanti, in particolare durante una riunione, alcune cose da noi notate e alcune strategie pedagogiche di base, da adottare per tutti i ragazzini frequentanti la scuola e in particolar modo per quelli che presentano alcune difficoltà; in futuro sarebbe bello poter pensare ad una sorta di formazione e supervisione di questi insegnati spesso sprovvisti degli strumenti educativi e di insegnamento adeguati. In particolare per quanto riguarda gli studenti della scuola materna e prescolare, abbiamo notato spesso delle difficoltà a livello di organizzazione spaziale e nelle capacità imitative e costruttive; pertanto abbiamo consigliato alle maestre/maestri attività al fine di potenziare tali aspetti, come ad esempio attività a terra (per potenziare e sviluppare l’esplorazione senso-motoria e l’esplorazione spaziale), oppure giochi costruttivi, come ad esempio torri, costruzioni, cubetti ecc,per lo sviluppo delle capacità di pianificazione, per lo sviluppo di abilità di risoluzione di piccoli problemi e per lo sviluppo dell’imitazione. Ci siamo inoltre sentiti di consigliare attività per lo sviluppo delle abilità creative-immaginative( in particolare dicendo loro di fare in modo che i bambini possano sperimentarsi anche su disegni e/o creazioni spontanee e non sempre utilizzando solo la copia come modalità di apprendimento) e per lo sviluppo delle abilità narrative (attraverso soprattutto il racconto e l’ascolto di favole e storie).

Per quanto riguarda gli studenti della scuola elementare e delle medie, abbiamo consigliato agli insegnanti di puntare meno sull’apprendimento mnemonico delle nozioni favorendo invece le capacità logiche, narrative e di generalizzazione degli apprendimenti. Anche a questi insegnanti abbiamo sottolineato l’importanza di sviluppare le abilità creative-immaginative, nonché le abilità narrative (sono ragazzini e futuri adulti che in generale fanno fatica a raccontare!). Infine, ci sentiamo di aggiungere che sarebbe bello in futuro poter aiutare tutti questi bambini, per i quali bastano semplicemente delle accortezze pedagogiche, educative e di insegnamento molto semplici; ma sarebbe ancora più bello poter dare un futuro migliore a tutti quei bambini che non hanno nemmeno la possibilità di andare a scuola a causa delle loro patologie, ma che in realtà con programmi scolastici specifici e terapie riabilitative (in particolare di tipo logopedico, psicomotorio ed educativo) potrebbero davvero imparare molto e avere pertanto un futuro migliore.

Sarebbe inoltre auspicabile poter fare degli incontri mirati con i genitori ai fini di prevenire alcune patologie (come ad esempio la sordità da otiti) e di poter in maniera graduale avvicinare loro al mondo della riabilitazione per quei bambini con maggiori difficoltà, per i quali purtroppo non esiste il “famoso farmaco” che spesso ci hanno chiesto, per farli guarire.

Cordiali saluti,

Anna Cinì e Maurizio Gioco