Di Milena Nebbia. Il cuore del quartiere Fosarato, nella città di Fianarantsoa, sugli altopiani del Madagascar centrale, si è dipinto di blu. Oltre centocinquanta metri quadri misura il murales realizzato dall’artista vicentino Paolo Apolloni per la nuova struttura scolastica che sta per essere ultimata dall’associazione Progetto Valentina, che opera sul territorio dal 2015. L’opera, che corre lungo tutto il perimetro della scuola, è come una sintesi della cultura e della quotidianità malgascia, che l’artista ha prima studiato e poi vissuto in prima persona nel periodo di permanenza a Fianarantsoa tra luglio e agosto: “I murales riprendono la vita stessa del quartiere rurale di Fosarato – spiega Apolloni, da poco rientrato in città – si può dire che i bozzetti che avevo progettato hanno poi lasciato spazio all’esperienza diretta in questa zona povera, ma ricca di vitalità, così mi sono conformato, anche nella tecnica d’esecuzione, all’esigenza di abbracciare la loro cultura, il loro semplice vissuto quotidiano, specie delle nuove generazioni, così gli stilemi comunicativi usati appartengono al mondo dell’infanzia e dei teenagers, a quello dei social, a quello della loro cultura e natura, con un rimando alla profonda simbologia delle piante e degli animali”. Ecco dunque comparire la Ravinala, che si apre a ventaglio, la pianta simbolo del Madagascar, i lemuri, il Baobab, la simbologia dei betsileo, gruppo etnico della zona, ma anche le emoticon e i vari simboli social. “Naturalmente non è mancato il coinvolgimento stesso della comunità – ha spiegato l’artista- attraverso le attività laboratoriali che si sono sviluppate, ad un tempo, sia come percorso propedeutico e formativo delle maestre della scuola “Pierre Rainibao” gestita dal Progetto Valentina, sia con i bambini e ragazzi di varie età in vari momenti, teorici e pratici, realizzando anche alcune parti dei murales, secondo la tipologia del cooperative learning e del tutoraggio”.
La collaborazione tra Paolo Apolloni e la onlus vicentina Progetto Valentina risale a qualche anno fa, quando l’artista ospitò una mostra fotografica nella Galleria Celeste di Contrà XX Settembre per una raccolta fondi a favore dell’associazione: “Quando ho conosciuto Paolo, ne ho subito apprezzato le doti artistiche ed umane – dice il Presidente del Progetto Valentina, Francesco Di Fiore – così, quando una nostra sostenitrice ha lanciato l’idea del murales, ho subito pensato a lui, con l’intento di dare un’impronta diversa all’edificio scolastico, qualcosa che attirasse i bimbi, che facesse vedere la scuola come qualcosa di colorato e giocoso”. La scuola originaria “Pierre Rainibao” si trova in un quartiere povero, Fosarato, nella città di Fianarantsoa, ed è gestita da maestre e volontari del quartiere che hanno a cuore il futuro di oltre duecento bambini del territorio. Essendo il numero degli alunni in continua crescita, Progetto Valentina ha pensato di costruire un nuovo edificio e soprattutto una nuova, spaziosa mensa, con gli esterni ora decorati dall’opera di Apolloni. Ne è venuta fuori una creazione artistica che riesce a coniugare arte, promozione sociale, spiritualità: proprio il leit motiv dell’attività di Apolloni, che dal 2016 ha dato vita al progetto Universal Love, sviluppatosi inizialmente con artisti di Hong Kong e poi portato a Barcellona, Londra e, in Italia, all’università di Urbino e a Matera, con l’intento di creare, attraverso scambi culturali e artistici, una comunità globale di crescita della persona. “I murales non sono solo un’opera decorativa – spiega – ma una promozione dei progetti internazionali di Universal Love, che sono mossi dal valore di aiutare, aprirsi, condividere e sostenere realtà sociali svantaggiate, economicamente o sul piano dei diritti”. “Tutto questo può sembrare un’utopia – riprende – ma non lo è, io mi muovo partendo da cose concrete e, anche qui in Madagascar, in questa terra – che associo al termine locale tsara be, bellissima – grazie soprattutto ai contatti e alla rete che sono riuscito a creare con associazioni e artisti locali – spiega – ho realizzato un’interazione socioculturale e artistica ampia che mi sta già facendo pensare a futuri progetti”.
Progetto Valentina cresce aprendosi a collaborazioni con altre realtà associative: a luglio 2023 è partito per il Madagascar Paolo Apolloni, artista vicentino, che andrà realizzare i murales che arricchiranno il nuovo edificio già in fase di ultimazione a Fosarato, di fronte alla scuola Pierre Rainibao. Apolloni è l’artefice del progetto Universal Love, un contenitore flessibile di attività di arte contemporanea, ma anche aiuto e consapevolezza etici, sociali e spirituali, che opera attraverso progetti di laboratorio, mostre e relazioni interattive. Per i vicentini, l’opportunità di vedere i suoi lavori è quella offerta dalla Galleria Celeste in Contrà XX Settembre 56 (www.galleriaceleste.it), che periodicamente organizza mostre, letture, eventi e che in passato ha anche ospitato una mostra fotografica per una raccolta fondi a favore del Progetto Valentina. Immediata è stata allora l’intesa tra Apolloni e il Presidente Francesco Di Fiore, che ora si materializza in questo nuovo progetto, in cui l’artista metterà la sua creatività a servizio della comunità scolastica di Fosarato.
Già con la volontaria di lungo periodo, Milena Nebbia, era invece iniziata la collaborazione con il Centro Fanovo di Fianarantsoa, che ha da poco festeggiato i 15 anni di attività. Situato a poca distanza dall’Hotel Pietra, Fanovo è diventato un rinomato centro culturale di riferimento in città per tutti coloro che desiderano imparare le lingue, studiare informatica o fare musica, anche tradizionale. La scuola Pierre Rainibao si è avvalsa della preparazione di alcuni collaboratori, in particolare Angelo, Louck, Theo e l’insostituibile Jacquette, per corsi di italiano, attività creative con i bambini, corsi di francese, traduzioni. Una rete, dunque, che sta già dando i suoi frutti.
Progetto Valentina ringrazia il Gruppo Pedrollo (www.pedrollogroup.com) di San Bonifacio (VR),
un’azienda in cui il made in Italy fatto di qualità, innovazione e sostenibilità, si arricchisce e si
completa con l’adesione ai principi etici e al rispetto per le persone.
Negli ultimi anni sono state donate al Progetto Valentina, e non solo, numerose pompe per portare
l’acqua dai pozzi alle cisterne.
Ricordiamo che grazie al loro Progetto Acqua sono stati finora realizzati nel mondo oltre 1200
pozzi, in grado di dissetare più di due milioni di persone. Grazie a una presenza globale che invita al
rispetto per le diverse culture, il Gruppo sente la responsabilità di contribuire a cambiare il mondo
sia dal punto di vista economico che sociale.
I risvegli malgasci mi mancheranno immensamente, non tanto per il reiterato canto del gallo sotto la finestra alle quattro del mattino, che sembra quasi dirmi: che fai, sei ancora a letto, qui qualcuno è già in piedi…ma perché lungo il breve tratto di strada che mi porta da casa, a Varisoa, alla scuola Pierre Rainibao, il mio nome rimbalza sulle bocche dei bimbi che incontro: Milen, Milen, mi sento chiamare e salutare con gioia e mentre incrocio lo sguardo con loro e vedo i visi sorridenti, capisco che un obbiettivo della mia missione nella Grande Isola l’ho raggiunto: con la mia sola presenza, con quella parte di bambina che ancora c’è in me, che ama il gioco, la smorfia di nascosto, il contatto fatto di carezze, probabilmente sono riuscita a dare ai bimbi una dose di allegria che spero si porteranno dentro per un po’. Per loro non so bene cosa sono stata, sicuramente non mi hanno vista come una maestra (le maestre non le chiamano per nome) piuttosto una compagna di giochi, una zia che consola nel momento del pianto, una dispensatrice di caramelle, colei che ha portato i cartoni animati in classe, quella che ama gli animali. Ecco, tutto questo, tutti loro, mi mancheranno. In questi mesi sono stata una presenza costante a scuola e nella casa – ufficio di Fosarato: mi conoscono tutti, anche perché sono l’unica bianca da queste parti, l’unica bianca che va al mercato, che prende il loro taxi brousse, che cammina per arrivare in centro…Sì, penso che la sola presenza sia stata già fondamentale, anzi, sarebbe bello che ci fosse sempre qualcuno a rappresentare l’associazione, magari attraverso una sorta di servizio civile… In classe ho svolto l’attività soprattutto con i bimbi della materna e quelli della classe undicesima che hanno circa cinque anni: per me è stata una sfida perché sono una docente di scuola superiore e ho avuto quasi sempre studenti delle ultime classi, quindi quasi maggiorenni. All’inizio, quindi, non è stato facile, anche perché le maestre si aspettavano che io fossi subito operativa. Il problema è stato anche linguistico, ho studiato un po’ il francese, ma qui parlano prevalentemente il dialetto malgascio della zona…ma dopo un po’ si è arrivati ad intendersi. Dopo le prime settimane, quindi, ho cominciato a capire come rapportarmi e cosa poteva piacere ed interessare ai bambini; quindi alternavo la proiezione di video educativi e ludici con il supporto ai singoli bimbi nelle attività scolastiche. Le maestre delle elementari meriterebbero un monumento: io mi lamento dei miei studenti, ma con i bimbi la gestione è ancora più complessa, ci vuole molta pazienza, attenzione…Le maestre, come detto, sono brave, certo mancano di aggiornamento, specie le più anziane, alcune non conoscono nemmeno bene il francese, non hanno idea che alcuni bambini non sono stupidi ma semplicemente dislessici o disortografici o discalculici, come abbiamo capito in Europa da qualche decennio. Nelle classi della scuola elementare non ho potuto svolgere, come avrei voluto, un corso di italiano per bambini perché le maestre hanno pensato che interferisse troppo con la programmazione e comunque non mi sarebbe rimasto il tempo per il resto. I corsi di italiano, quindi, sono stati rivolti agli adulti, cioè alle maestre e ad altro personale che ruota attorno alla scuola. Il materiale che avevo portato dall’Italia si è rivelato prezioso perché qui, nelle due o tre librerie cittadine, ci sono solo dei dizionari francese-italiano e null’altro. Le lezioni abbiamo pensato di svolgerle al mattino per chi poteva, come il responsabile della scuola Jean-Paul e il cuoco della mensa, Rado, più saltuariamente. Il pomeriggio era poi dedicato ad alcune lezioni individuali a persone esterne alla scuola e, terminata la scuola, alle quattro e mezza, alle maestre, tutti i giorni tranne il mercoledì pomeriggio perché la scuola è chiusa. Alcune maestre si sono rivelate molto portate e molto interessate all’apprendimento, altre un po’ meno, ma questo è in genere normale nei corsi di lingua, specie dopo una giornata di lavoro. Spero comunque che qualcosa rimanga, forse dopo la mia partenza potrebbero continuare, anche sporadicamente, con un docente malgascio, per non perdere tutto il lavoro fatto. Ma avrebbero anche bisogno di lezioni di francese, informatica…Nel mese di maggio abbiamo organizzato un’uscita didattica con la classe settima della scuola e a giugno la giornata dell’ambiente per sensibilizzare i bambini su questo tema di grande attualità anche in Madagascar, che ha un ecosistema naturale unico, che andrebbe preservato, prima che sia troppo tardi. Le maestre, come detto, fanno del loro meglio, hanno bisogno di stimoli, così ho pensato di animare alcune lezioni grazie all’aiuto di alcuni amici che ho conosciuto, un artista e un docente dell’Alliance Francaise, che hanno svolto delle lezioni sulla creatività, sulla possibilità di esprimere il proprio talento e sul canto. Ogni nuova presenza in classe è positiva per i bambini, che notoriamente sono come spugne, assorbono tutto ciò che viene loro proposto. Le lezioni di italiano poi continuavano anche dopo il rientro a casa, verso le cinque e mezzo, con le figlie della mia famiglia ospitante, quella del responsabile della scuola, che attualmente insieme alla moglie, gestisce anche una casa-famiglia con dieci bambini. Anche il rapporto con queste due ragazze di tredici e sedici anni è stato molto intenso e si è rivelato di reciproca utilità, sono convinta che riusciranno ad imparare bene la lingua se continueranno anche dopo la mia partenza a studiare.
Ecco, dovendo fare un bilancio direi che ho fatto molto, specie in una fase post-Covid in cui il turismo fatica a riprendere, gli stranieri, specie qui a Fianarantsoa sono ancora pochi e ci sono molti giovani che hanno bisogno e sete di contatti nuovi, stimolanti, essendo questa una realtà che non offre molto culturalmente. Quando mi è capitato di incontrare qualche giovane, mi è sempre stata rivolta la parola, anche solo per sapere di dov’ero, come mi chiamavo, io non mi sono mai sottratta perché li capisco, ero così anch’io alla loro età, solo che io potevo scegliere, cioè potevo dare un indirizzo alla mia vita, qui per scegliere ci vogliono molti soldi e davvero pochi li hanno. Vorrei poterli aiutare tutti e mi accorgo che il mio apporto è una goccia nell’oceano, quante cose si potrebbero fare se ognuno di noi rinunciasse a qualcosa a favore di chi sta peggio. Sto leggendo un libro di Padre Pedro, il missionario argentino che ha creato una comunità per le persone di strada vicino alla capitale, Antanarivo. Lui ha praticamente passato la vita qui, i suoi insegnamenti mi sono stati utili, spero di riuscire ad intervistarlo prima di partire. Sì, perché sono anche una giornalista freelance e in questo periodo ho cercato di documentarmi sulla storia di questo paese, dal punto di vista politico ed economico per poter scrivere qualche articolo, non solo sull’attività del Progetto Valentina, ma anche su altro, così ho iniziato una collaborazione con un sito molto interessante, il Caffè Geopolitico, dove potete trovare i miei articoli, ho cercato anche di aggiornare il sito dell’associazione, qualcuno mi ha detto che avrei dovuto scrivere un blog, ma francamente avrei faticato a trovare il tempo e le energie. Eh, sì, questo non è un paese per vecchi…
Quasi a conclusione dell’anno scolastico, dopo aver quasi ultimato la programmazione didattica, è arrivata finalmente l’uscita didattica per la classe settima della Scuola Pierre Rainibao. Dopo aver ottenuto il consenso delle famiglie e grazie al contributo del Progetto Valentina, i ragazzi più grandi hanno quindi potuto passare una giornata a contatto con la natura e facendo attività sportiva. Ad accompagnarli ad Anosy, a pochi chilometri da Fianarantsoa, le maestre Prisca e la direttrice, Madame Bodo. Pranzo al sacco, camminata e poi partita di pallone in una bella giornata del tiepido inverno malgascio.
A fine aprile, mentre da queste parti, sugli altopiani centrali del Madagascar inizia l’inverno, le mattinate degli alunni dell’undicesima e dodicesima classe sono animate dall’amico artista Luck, che si è prestato ad aiutare i bimbi ad esprimere i loro talenti. Forbici, colla e cartoncino sono stati sufficienti per rallegrare alcune ore di lezione. E poi, come dice lui, “l’arte è una seconda opportunità nella vita”.
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