Cercatori di zaffiro: un triste tesoro

Cercatori di zaffiro: un triste tesoro

1 novembre 2022-Siamo di ritorno da Tuléar, destinazione Fianarantsoa, la strada è lunga con paesaggi che cambiano continuamente, nel Sud del Madagascar ci sono distese di terra arida e prevalentemente piante grasse, piove raramente, la polvere al nostro passaggio si alza, c’è pure il rischio di essere fermati dai banditi ed essere derubati. Viaggiando verso Nord le strade sono piene di buche, ogni tanto una capanna a bordo della strada, l’unico collegamento degli abitanti di questo territorio con la “civiltà”, le donne vendono quei pochi prodotti della terra che riescono a coltivare, manioca e patata dolce, le maestre ci chiedono di fermarci per acquistarli, devono portare ai loro familiari e amici il “Vondalana”, il regalo per chi è rimasto a casa. Arriviamo nelle vicinanze di un fiume, attraversiamo il guado dove donne e bambini si affannano a portare terra, mi rivedo nei film da far west dove  c’erano i cercatori d’oro, qui non c’è oro, dicono che c’è una miniera di zaffiro, gallerie sottoterra dove donne e bambini si avventurano con i sacchi vuoti per poterli riempire di terra e portarli alla luce del sole sperando di trovare le pietre di zaffiro, respirando con fatica perché l’aria in fondo alle gallerie è rarefatta, a volte per alcuni il viaggio è senza ritorno, inghiottiti dalla sabbia. Nel 1998, infatti, a Ilakaka, tra Tulear e Fianarantsoa, furono scoperti gli zaffiri, così questa diventò un’area mineraria che attirò moltissime persone e soprattutto le grandi banche , il tutto, ovviamente, a spese dei lavoratori, che sono giunti da tutto il paese nella speranza di fare fortuna. Tutto questo per un pugno di pietre, se vogliamo dirlo insignificanti, o di qualche piccola moneta per poter mangiare. Comunque sia, dal 2012, con la progressiva diminuzione della quantità di zaffiri, la zona è decaduta come grande centro minerario, soppiantata dalla città di Bemainty, nella regione di Didy. Proseguiamo il nostro viaggio verso casa, riflettendo su quella povera gente che rischia la vita ogni istante della loro giornata per rendere felici molti di noi, per una pietra appesa al collo…

 

 

 

 

 

 

 

 

Corso formativo delle Maestre della scuola “Pierre Rainibao” sostenuta dal Progetto Valentina a Tuléar nel “Villaggio AFAKA” di Mondo Bimbi, Associazione di Peccioli (PI), Presidente Sandra Ferretti.

Tuléar, ottobre 2022-La chiamano vacanza, le maestre, ma non lo è proprio, a cominciare dal viaggio venerdì mattina: 12 ore interminabili per percorrere 520 km. Si parte alle 5.30 da Fianarantsoa destinazione Tuléar, strade disastrate, piene di buche, nella migliore delle ipotesi, ma all’arrivo troviamo ad attenderci Dera, il responsabile del Villaggio Afaka in Madagascar: il progetto si occupa di assistenza scolastica, sanitaria e sociale, calorosa accoglienza e breve visita del villaggio, mentre viene preparata la cena.

Sabato mattina il primo incontro fra le insegnanti, inizia la formazione sul metodo di insegnamento e il rapporto scuola-alunni e genitori. La dirigente scolastica Madame Nania, dopo le presentazioni, illustra il metodo di lavoro della loro struttura scolastica. Nasce subito l’armonia fra i due gruppi, le maestre del villaggio AFAKA portano a conoscenza delle nostre il proprio metodo e l’esperienza di lavoro con i propri alunni.  Domenica giornata di riposo, escursione a circa trenta km, dove si trovano dei baobab, e breve visita al mare. Lunedì mattina altro incontro per completare la formazione, il confronto, focalizzato sulla pedagogia, è servito a condividere e arricchire le proprie esperienze di insegnamento. Alla fine la promessa di rivedersi ancora, a Fosarato questa volta, nella nostra scuola. M.me Bodò,una delle maestre (la più saggia), con una battuta sintetizza il loro ritorno da Tuléar, “bentornata povertà”.